Credevo di fare la furba per risparmiare posto in valigia e nel mobile del bagno. E in realtà per un po’ mi è andata bene. Fino a quando ho trovato le mie placche per stomia fuse l’una con l’altra in un agglomerato di colla e plastica, nella busta per congelare gli alimenti in cui le tenevo. Il resto della scorta, per fortunata pigrizia, l’avevo lasciato intatto nella scatola dentro un armadio.
In fondo, se le placche per stomia vengono fornite su un base di cartoncino, un motivo ci sarà, no? Un cartoncino spesso per ogni placca, che rende la scorta particolarmente voluminosa sia da conservare a casa che durante i viaggi. E allora, idea: elimino il cartone e le infilo tutte in un sacchetto con zip. Le appiattisco dappertutto, risparmio spazio. Hanno resistito così nei viaggi estivi chiuse in valigia, non mi hanno mai tradito. A breve termine, però. E con un po’ di difficoltà a separarle al momento del cambio. Ma provate a lasciarle lì così più a lungo, a dimenticarvi di avere una scorta aperta e iniziarne un’altra per sbaglio – o sempre per pigrizia – e troverete con molta probabilità una specie di mastice inutilizzabile. Ecco. Aggiungeteci poi l’effetto sauna dei bagni bollenti e dello stufetto magico e biasimatevi da soli.
A malincuore, butto la prima e unica scorta di placche per stomia sprecate: finora mi era sempre andata bene, ma meglio avere la valigia più voluminosa e un vano armadio dedicato che trovarsi a corto di forniture.
Avrei fatto la stessa cosa. Ma c’è un tale spreco di imballaggi inutili in giro da renderci incapaci di distinguere quali siano quelli veramente necessari. Un avviso esplicativo ben evidenziato sarebbe stato molto utile!!!
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è vero, e invece il più lo si scopre provando con mano!
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